La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto dell'ordine dei lepidotteri e deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di "processione".
E' uno degli insetti più distruttivi delle foreste, capace di privare di ogni foglia intere pinete durante il proprio ciclo vitale. Le pianta più colpita è il pino (in particolare il pino silvestre e il pino nero), ma è facile trovarne anche presso larici e cedri.
La processionaria è attiva durante i periodi freddi dell'anno, dal momento che trascorre i caldi mesi estivi come bozzolo, deposto sottoterra.
Le falene iniziano a emergere dal suolo nel mese di agosto e dopo alcuni giorni iniziano la ricerca di piante adatte per deporre le uova. Ogni femmina produce fino a 300 uova “ammassate” e fissate all’albero ospitante. Dopo almeno 4 settimane nascono le tipiche larve.
Nonostante la modesta dimensione, le larve sono dotate di forti mandibole in grado di masticare i duri aghi già subito dopo la nascita e in poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo cibo.
I bruchi vivono in gruppo. Inizialmente si spostano di ramo in ramo costruendo nuovi nidi provvisori, ma verso ottobre formano un nido sericeo dove affronteranno l'inverno.
Tra marzo e maggio possono rappresentare un serio pericolo per alcuni animali che, annusando il suolo, possono venire a contatto o ingerire i peli urticanti presenti sulle larve con conseguenze talvolta letali.
La processionaria è molto pericolosa soprattutto per cavalli e cani e ovviamente per l’uomo, che possono inavvertitamente venire a contatto o ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto presente sul terreno.
Quando ciò avviene i sintomi più gravi sono:
• improvvisa e intensa salivazione provocata dall’infiammazione principalmente mucosa orale, con ingrossamento patologico della lingua, con necrosi della lingua (perdita di porzioni linguali) e in casi ben più gravi tali da soffocare l’animale.
I sintomi secondari sono:
• perdita di vivacità del animale,
• febbre,
• inappetenza,
• vomito e diarrea, talvolta emorragica.
La prima cosa da fare consiste nell'allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato, manovra talvolta poco agevole.
Dopo questo primo intervento bisognerà fare d’urgenza altre cure appropriate a seconda della gravità del caso, che soltanto il vostro veterinario potrà effettuare.
Numerosi sono i metodi di lotta a questo insetto che in Italia dal 1998, è stata resa obbligatoria (D. M. 17.04.1998).
LOTTA MECCANICA: con trappole di colla entomologica.
LOTTA GUIDATA: Obbligatoria (D.M. 30/10/2007) con l’uso di feromoni.
LOTTA BIOLOGICA E BIOTECNOLOGICA: con l’uso di prodotti a base di Bacillus thuringiensis.
INTERVENTI CHIMICI: con l’uso di larvicidi
UTILIZZO DELLE ARMI DA FUOCO: sparare al bozzolo nei mesi di dicembre/gennaio. Il freddo che penetra e l’abbassamento della temperatura uccide le larve di processionaria nei mesi successivi.
Qualunque tecnica delle suddette utilizziate, fatelo fare a personale specializzato, perché il contatto con i peli urticanti, anche con i loro residui carbonizzati può creare all’uomo grossi danni a mucose, occhi e pelle.
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